Denuncia pubblica e richiesta sospensione esproprio immobiliare

La storia di Giuseppe Ilari: quando un caso di malagiustizia, diventa persecuzione.



LETTERA APERTA A

  • Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica Avv. Sergio Mattarella,
  • Consiglio Superiore della Magistratura
  • Al Ministro di Grazia e Giustizia Prof.ssa Marta Cartabia
  • Tribunali di Fermo, Ancona, L’Aquila, Campobasso,
  • Al Prefetto di Fermo Dr.ssa Vincenza Filippi
  • Alla Guardia di Finanza (comando generale)
  • Ai Carabinieri di L’Aquila, Fermo
  • A tutta la Stampa, Radio, Televisione

Con la presente, io sottoscritto Giuseppe Ilari, dopo il subire di vessazioni di ogni genere, da ben 17 anni, chiedo cortesemente un intervento urgente, onde determinare, la sospensione, dell’esproprio forzato, formatosi in modo illegittimo, dall’immobile, sito in Montegiorgio (FM), in via Santa Lucia n° 7, in cui risiedo, con i figli e mia moglie Marcozzi Anna Maria, gravemente malata.

La vicenda è esposta in una atto di citazione pendente dinanzi al Tribunale di Fermo, notificata alla Curatela fallimentare in data 4.7.2019 contraddistinta con il n. 1412/2019 RG, affidata al G.I. Dr.ssa Taverna, nella quale, si chiedeva la nullità della vendita dell’immobile, motivandone in modo approfondito i fatti.
Tale vendita, è connessa al fallimento - sentenza n. 32/2004 - ‘Igam’ ditta individuale, costituita dallo scrivente nel 1977. Vale la pena, precisare, che la Igam, costantemente in incremento anno dopo anno, raggiungeva, nel 2002 un fatturato di oltre 5 mln. di euro mediante 54 dipendenti diretti, ed altrettanti nell’indotto, con riscontri finanziari positivi, pur dovendo soccombere, a gravi estorsioni, da parte di persone delle Istituzioni, preposte alle verifiche, che millantando conoscenze, minacciavano ogni sorta di controllo, e pesantissime conseguenze economiche, in caso di mancata attenzione nei loro confronti. E così fu, quando per ovvie ragioni, cessò, la mia attenzione, nei loro confronti. Ovvero quando smisi di elargire denaro.

Tralascio ulteriori fatti, restando disponibile ad ogni approfondimento, ma con l’intento di spiegare l’inizio della crisi Igam. Vero è, che tali mie ‘mancanze’, avevano prodotto, un verbale, di 800mila euro, per presunta evasione fiscale, ed il blocco di un rimborso IVA di 400mila euro, a seguito di costruzione di nuovo stabilimento ed acquisto macchinari. Il mancato rimborso, provocò, a cascata una serie di conseguenze finanziarie insanabili, benchè all’evidenza di una situazione patrimoniale positiva.

Conscio che il presente ‘APPELLO’, come si potrà poi verificare, non è, ne immotivato, ne fantasioso, imploro le ‘Istituzioni’, affinchè intervengano, per prendere visione, della gestione del fallimento, addivenendo alla chiusura della procedura concorsuale aperta da 17 anni, con revoca dell’esproprio immobiliare, e soprattutto consentire ad un essere umano, il ritorno alla vita normale, con un tetto, e delle mura, evitandogli di finire, con la propria famiglia all’addiaccio.

Come detto la società IGAM veniva dichiarata fallita nel 2004 con sentenza n. 32/2004 ovvero 17 anni fa, e tutt’oggi , grazie ad una gestione del fallimento, eufemisticamente, così da me definita, “trascurata” , la procedura fallimentare è ancora aperta.

Le vicende che mi hanno lasciato dubbioso e perplesso è, oltre alla gestione della Curatela quindi del patrimonio attivo della IGAM, la vendita dell’immobile dove vive il sottoscritto e la famiglia, sito in Montegiorgio alla via Santa Lucia n. 7 , meglio la vendita del 5/6 della proprietà suddetta in quanto 1/6 risultavano di proprietà della Marcozzi Anna Maria.

Infatti con l’atto n. 1412/2019 RG si denunciava la vendita immobiliare che veniva definita formalmente come una “ASTA PUBBLICA SENZA INCANTO” ma che in realtà assumeva la sostanza di una vera e propria vendita “A TRATTATIVA PRIVATA”.

Gli elementi che mi hanno portato ad affermare ciò sono come ho già denunciato:

  1. L’offerta che definisco “ trasparente” perché non in busta chiusa dell’acquirente, datata 20 ottobre 2006 rivolta al GD ed al Curatore per acquistare l’immobile di Montegiorgio ad una somma indicata di euro 100.000,00. Questa lettera od offerta veniva inviata prima che il GD disponesse la vendita pubblico con o senza incanto ma successivamente all’asta andata deserta nella quale lo stesso acquirente aveva depositato l’acconto per l’acquisto e poi non partecipato alla medesima vendita per questioni che a tutt’oggi rimangono ignote . Ciò è in aperta violazione dell’art. 570 cpc e delle regole che disciplinano la vendita pubblica senza incanto. In sostanza si è eseguita una vendita a TRATTATIVA PRIVATA su offerta aperta dell’acquirente.
  2. Tale offerta è stata portata a conoscenza, in data 10.11.2006, da parte del Curatore del fallimento avv. S. Vesprini, al comitato dei creditori. In data 14.11.2006 la IMI SAN PAOLO comunicava al Curatore il parere favorevole alla aggiudicazione in favore della offerente IMPIANTISTICA MARCHE srl alla somma offerta di euro 100.000,00.
  3. In data 8 febbraio 2007 l’offerente IMPIANTISTICA MARCHE srl presentava una offerta irrevocabile in un foglio aperto e non in busta chiusa , con la quale presentava una “offerta irrevocabile” di acquisto del 5/6 dei diritti immobiliari pari ad euro 100.000,00.
  4. Alla mancanza di pubblicità che doveva precedere la vendita all’ASTA PUBBLICA SENZA INCANTO in violazione dell’art. 490 c.p.c. e del D. del 31 ottobre 2006 pubblicato sulla GU n. 297 del 22 dicembre 2006 indubbiamente anteriore alla vendita eseguita in data 6 marzo 2007.
  5. Alla aggiudicazione allo stesso offerente IMPIANTISTICA MARCHE SRL che aveva offerto a busta aperta la somma di euro 100.000,00 per l’acquisto dell’immobile.

Per quanto accennato, è possibile che l’ASTA PUBBLICA SENZA INCANTO possa essere fatta in questi termini?
Si può procedere alla vendita quando l’offerente/acquirente ha manifestato la volontà, apertamente con una “offerta irrevocabile” di acquistare l’immobile (5/6 della proprietà) alla somma di euro 100.000,00 e tale volontà sia stata manifestamente avallata dal Comitato dei Creditori, dal Curatore e dal GD del fallimento ?

Non una ASTA PUBBLICA SENZA INCANTO , le cui regole sono dettate dall’art. 570 e seguenti ma una vera e propria vendita a TRATTATIVA PRIVATA anche se di essa non ha la forma ma ovviamente la sostanza.
Altra vicenda sospetta che il sottoscritto ha denunciato, ma con scarsi risultati, è la vendita del restante 1/6 dell’immobile di Montegiorgio.
In data 13.11.2015 in conseguenza del giudizio divisionale, intentato dalla società IMPIANTISTICA MARCHE srl che si era aggiudicata i 5/6 della proprietà immobiliare, il Tribunale di Fermo e per esso il GI Dr.ssa Saviano, assegnava alla IMPIANTISTICA MARCHE srl, i restanti diritti immobiliari di 1/6 di proprietà della sig.ra Marcozzi Anna Maria, moglie dello scrivente.
La sentenza appellata risulta essere viziata da nullità in quanto il procedimento non è stato preceduto dalla mediazione obbligatoria indispensabile e estremamente necessaria, come detto “obbligatoria” in caso in cui si controverte e si richiede il rilascio dell’immobile a seguito della occupazione illegittima, azione che è stata intentata dalla proprietaria sui restanti diritti di 1/6 della proprietà immobiliare. Il Giudizio è tutt’oggi pendente dinanzi alla Corte d’Appello di Ancona.

Da 17 anni a questa parte nessun cambiamento, mentre lo scrivente si trova a fronteggiare ad un provvedimento di rilascio immobiliare che verrà eseguito il 30 novembre, e non saprebbe, nel verificarsi di questa ipotesi, dove andare a vivere, perché privo di adeguate risorse finanziarie.

Ogni fatto qui enunciato, e comprovabile con documenti, e testimonianze di terzi.

Ringrazio per il tempo dedicato, con la speranza, prevalga la giustizia.
Fermo, li 18.11.2021
Ilari Giuseppe


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Giuseppe Ilari
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